Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)
30 ottobre 2022.
Rassegna anno III/n. 298
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A Roma, il 5 novembre, la manifestazione del movimento pacifista e nonviolento per il disarmo e il rifiuto di ogni guerra.
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I titoli:
Iran: Il comandante capo delle Guardie rivoluzionarie minaccia i manifestanti e la polizia assedia le università.
Palestina Occupata: Attacco armato palestinese contro un posto di blocco israeliano ad El-Khalil.
Egitto: Alla vigilia del COP27, arresti di massa per prevenire una manifestazione annunciata sul web per l’11 novembre.
Arabia Saudita: Rilasciato dopo 3 anni di carcere l’influencer Suhail Jamil.
Lega araba: Riunione dei ministri degli esteri arabi alla vigilia del vertice dei capi di Stato e di governo dopodomani.
Somalia: Due esplosioni scuotono la capitale Mogadiscio.
Le notizie
Iran
Il comandante delle Guardie rivoluzionarie, Hossein Salameh, ha espresso una dura minaccia ai manifestanti che scenderanno in piazza da oggi in poi. In un discorso pronunciato durante la manifestazione pro regime per i funerali delle vittime della strage del mausoleo di Shiraz, rivendicato da Daiesh (Isis), ha affermato: “Oggi è l’ultimo giorno nel quale sono tollerati i disordini; non uscite più per le strade!”.
Dopo le grandi manifestazioni del quarantesimo giorno dalla morte di Mahsa Amini e di quelle di venerdì, anche ieri sabato sono state registrate mobilitazioni in molte città, soprattutto con la guida delle donne, che camminavano senza l’obbligatorio chador.
A Sanandaj, nel Kurdistan iraniano, le forze di sicurezza hanno sparato contro un gruppo di giovani riuniti davanti all’ospedale della città per accompagnare un ferito con un colpo di fucile al petto e in gravi condizioni. Gli agenti intendevano arrestare l’uomo ferito, ma la folla di persone che si è radunata lo ha impedito.
Le proteste degli studenti continuano sia nella capitale sia in altre città, per chiedere il rilascio dei loro compagni arrestati. Nella notte scorsa, le forze di sicurezza hanno assediato tutti i campus universitari e impedito ogni contatto con l’esterno.
Il movimento di protesta nato dopo l’uccisione di Mahsa Amini è la più grande sfida al potere assoluto degli ayatollah e le minacce del comandante delle Guardie rivoluzionarie dimostrano la paura che serpeggia all’interno del regime.
Palestina Occupata
Un palestinese armato ha sparato, ieri sera, contro un posto di blocco dell’esercito israeliano nei pressi di El-Khalili, nel sud della Cisgiordania. È stato ucciso un soldato e feriti altri 3 coloni di Kiriat Arba. L’attentatore è stato ucciso durante la sparatoria che è seguita all’attacco.
La Mezzaluna rossa palestinese informa che, all’arrivo dei soccorsi per trasportare i feriti, l’esercito ha sparato contro l’ambulanza ferendo gravemente un medico. Il colpo ha perforato la spalla; chi ha sparato voleva uccidere.
Immediatamente dopo, la città di El-Khalil è stata assediata e tutte le strade sono state presidiate dalle truppe israeliane, in una sorta di punizione collettiva. Si ripete lo scenario di Jenin e Nablus avvenuto nelle scorse settimane.
Egitto
Gli appelli sul web a scendere in piazza l’11/11, in piena conferenza mondiale sul clima COP27, stanno suscitando reazioni scomposte del regime di Al-Sissi. Oltre a ridicolizzare, sui media filo governativi, l’iniziativa definita “orfana”, perché questi appelli sono stati lanciati non da un movimento politico o un cartello di partiti, ma da persone singole e amplificati dai media dell’opposizione con sede a Londra.
Il fatto più grave, invece, è che i servizi di sicurezza hanno avviato una campagna repressiva con arresti a casaccio di persone normali, fermate per strada, dopo il controllo dei loro telefonini cellulari ai posti di blocco. Il quotidiano Mada Misr (in lingua araba) riporta notizie certe di rastrellamenti nei mercati con arresti di decine di persone, per il solo fatto di aver ricevuto gli avvisi per la data dell’11/11. Il quotidiano riporta anche le dichiarazioni di avvocati su arresti basati su post pubblicati sui social, che riportavano semplicemente l’esistenza di questi appelli a manifestare.
Arabia Saudita
È stato rilasciato dopo tre anni di reclusione il giovane influencer Suhail Jamil. Non potrà però lasciare il regno, secondo quanto ha scritto lui stesso sul proprio account social. Suhail è un giovane omosessuale dichiarato e lavorava facendo pubblicità ai prodotti di bellezza ed ai vestiti di grandi marche, durante le performance che postava sui suoi canali social. Era stato arrestato nel 2019 e condannato a tre anni, perché è apparso in un video vestito solo di un costume tipo boxer mentre camminava lungo una spiaggia. Quando si dice il neo rinascimento arabo!
Lega araba
Si è aperta ieri ad Algeri la riunione dei ministri degli esteri della Lega araba in preparazione del vertice che si inaugurerà dopodomani 1° novembre.
È un vertice importante per il rientro dell’Algeria nella scena attiva a livello arabo ed africano, dopo una lunga fase di passività causata dalle crisi interne. Un vertice dei capi di Stato e di governo che si svolge nel massimo di conflittualità e di guerre civili, in un periodo caratterizzato diplomaticamente dall’ascesa delle monarchie del Golfo sotto la guida di Riad ed Abu Dhabi, dal declino del ruolo dell’Egitto e dallo scontro sciita-sunnita con l’Iran, oltre all’espansione dell’influenza turca (Qatar e Libia).
La presidenza algerina per dare un risalto mediatico al vertice aveva preparato in anticipo un accordo tra i movimenti palestinesi per la riunificazione della resistenza contro l’occupazione israeliana.
Due i nodi irrisolti nella fase preparatoria: la partecipazione della Siria, esclusa dalla Lega araba dal 2011, e il contenzioso tra la stessa Algeria e il Marocco, che un anno fa hanno rotto le relazioni diplomatiche e ritirato i rispettivi ambasciatori.
Somalia
Due forti esplosioni nel centro di Mogadiscio, nei pressi del ministero dell’istruzione. Due auto imbottite di tritolo sono state fatte esplodere a successione. La seconda all’arrivo dei soccorsi. Secondo la polizia, sono 29 i morti e 70 i feriti. L’attentato non è stato ancora rivendicato, ma dietro il quale c’è sicuramente la mano del movimento qaedista Shabab.
Mondo
Sono passati otto mesi e 5 giorni di guerra russa in Ucraina.
Sabato 5 novembre si terrà a Roma una manifestazione nazionale contro la guerra, per la Pace e il disarmo.
Appelli:
Anbamed chiama la vostra sensibilità per salvare la 20enne sudanese, Amal, dalla lapidazione. Vi chiediamo di scrivere una lettera all’ambasciata sudanese a Roma: https://www.anbamed.it/2022/10/25/appellp-salvate-amal-dalla-lapidazione/
Alaa Abdel Fattah ha iniziato lo sciopero della fame il 2 aprile, nel carcere egiziano di Wadi Natroun. Sono passati 212 giorni e il regime di Al-Sissi è sordo agli appelli e nelle cancellerie internazionali prevale l’insensibilità. In Italia, dal 28 maggio, è in corso un digiuno solidale a staffetta per chiedere la sua liberazione.
Oggi 30 ottobre digiuna di nuovo, in solidarietà con Alaa, Mariangela Gallo, di Anbamed, aps per la multiculturalità, che sin dall’inizio – e cioè dallo scorso maggio – segue lo sciopero della fame di Alaa e il digiuno a staffetta.
Appello della redazione di Anbamed ai lettori ed ascoltatori di aderire alla staffetta solidale di sciopero della fame per un giorno. Urge una vostra adesione.
Per maggiori info: http://www.invisiblearabs.com
Lo scorso 30 giugno, Anbamed ha spento la seconda candelina. Due anni fa è iniziata questa maratona dell’informazione quotidiana sul Grande Vicino Oriente. Puntuale, completa e senza interruzioni. Agli abbonati del 2022 andranno due quadri donati da Silvia Lotti e Giuseppe Di Giacinto.
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