Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)

04 novembre 2022.

Rassegna anno III/n. 303

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Annuncio importante:

A Roma, domani, sabato 5 novembre, la manifestazione del movimento pacifista e nonviolento per il disarmo e il rifiuto di ogni guerra.

Anbamed ha aderito.

I titoli:

Palestina Occupata: Quattro palestinesi uccisi dai militari israeliani. Bombardamento all’alba di oggi su Gaza.

Israele: Netanyahu si prepara a tornare alla guida del governo con la destra estrema.

Pakistan: Attentato contro l’ex premier e attuale capo dell’opposizione, Omran Khan.

Egitto: Arrestata la vice direttrice di un settimanale, per un post di critica alla politica economica del governo.

Migranti: Due barche nel Mediterraneo in balia delle onde.

Iran: 40 avvocati firmano un documento di condanna della repressione.

Sud Sudan: 8 milioni di persone rischiano la fame, per alluvioni e siccità.

Dubai: Processo in Germania contro l’emiro Al-Maktoum.

Le notizie:

Palestina Occupata

Quattro giovani palestinesi uccisi dall’esercito israeliano nelle ultime 24 ore. Uno a Jenin, uno a Gerusalemme e due a Nablus. È una guerra non dichiarata contro la popolazione della Cisgiordania occupata.

Ad El-Khalil, nel sud della Cisgiordania, i coloni protetti dai soldati hanno attaccato i contadini palestinesi mentre raccoglievano le olive, insieme alle squadre internazionali di solidarietà.

All’alba di oggi, i caccia di Tel Aviv hanno bombardato la striscia di Gaza. Un comunicato dell’esercito afferma che il bombardamento ha colpito tunnel utilizzati per la produzione di ami ed è avvenuto in risposta al lancio di razzi da Gaza contro le colonie israeliane vicine alla linea di demarcazione.  

Israele

La Commissione elettorale ha pubblicato i risultati definitivi del voto. La coalizione delle destre estreme guidata dall’ex premier Netanyahu ha ottenuto 64 seggi (su 120), la coalizione Lapid-Gantz 51. La lista Fronte per il cambiamento (ex comunisti + lista di israeliani palestinesi), che si oppone ai due schieramenti ha ottenuto 5 seggi. Il partito di sinistra Meretz non ha superato la soglia di sbarramento. I laburisti, che fanno parte della coalizione attualmente al governo, hanno ottenuto 4 seggi. Il Likud di Netanyahu si conferma il primo partito con 32 deputati. Terzo è arrivato il partito sionista religioso dell’estremista Ben Gvir, che aspira a diventare il ministro dell’Interno e della sicurezza, per attuare la politica di deportazione nei confronti dei palestinesi, che ha sempre annunciato.

Il premier Lapid ha ammesso la sconfitta. Si apre per il conflitto israelo-palestinese una nuova fase di chiusura delle prospettive di una soluzione negoziale e per la società israeliana un periodo di prevalenza del discorso dell’odio e inasprimento dell’Apartheid.

Pakistan

L’ex premier Omran Khan è stato oggetto di un attentato, durante una manifestazione di protesta organizzata dal suo partito, ieri. Un giovane armato di pistola si è avvicinato ed ha sparato colpendo Khan ad un piede.   L’attentatore è stato fermato ed ha ammesso di aver sparato per uccidere Khan, ma di aver agito individualmente. Il partito Insaf ha accusato il premier Sharif, il ministro dell’Interno e il capo dei servizi di sicurezza di aver architettato il tentativo di assassinio del capo dell’opposizione ed ha chiesto le loro dimissioni. Sono state organizzate in tutto il Pakistan manifestazioni di protesta con le parole d’ordine di caduta del governo e elezioni anticipate.

Egitto

A due giorni dall’inizio della conferenza mondiale sul clima, COP27, il regime egiziano non attenua la morsa della repressione. La giornalista Manal Ajrama, vice direttrice della rivista “Radio e TV”, è stata arrestata a casa sua all’alba di mercoledì ed è stata portata via da una forza di polizia in abiti civili. Non si sa ancora dove si trovi. Gli agenti avevano informato i vicini di casa che sarebbe stata portata al commissariato del “V Complesso”, ma i parenti non sono riusciti a rintracciarla. Il sindacato dei giornalisti ha informato il coordinatore della Commissione per il dialogo nazionale, Dhia Rashwan (anche presidente del sindacato giornalisti) e mandato un avvocato alla sede centrale della “Sicurezza dello Stato”. Secondo indiscrezioni, Ajrami sarebbe stata arrestata per alcuni post sui social nei quali criticava la politica economica del governo.

Migranti

Due casi di allarme nel Mediterraneo per imbarcazioni in balia delle onde. Nella prima comunicazione, 35 persone, su una barca partita da un porto libico, hanno contattato Alarm Phone ieri mattina chiedendo aiuto, ma a 24 ore, né le autorità di Malta, né quelle italiane hanno mosso un dito, scaricando le responsabilità su altri.

La seconda imbarcazione invece ha a bordo 34 persone ed è partita da Sfax in Tunisia. Sono stati bloccata dalla Guardia costiera tunisina che ha intimato di fermarsi. Nell’ultimo contatto con Alarm Phone, i migranti tunisini hanno sostenuto che la barca stava affondando e che non venivano soccorsi. Da ieri sera si è perso il contatto e non si conosce la sorte dei migranti. La Guardia costiera tunisina – secondo quanto affermato da Alarm Phone – non ha mai risposto alle loro chiamate.

Iran

40 avvocati iraniani, alcuni residenti all’estero e altri all’interno dell’Iran, hanno firmato un documento molto coraggioso sulla situazione politica. “Sbaglia questo governo se crede che la repressione dura del movimento di protesta soffocherà la rivolta, come avvenuto nelle volte passate. Il velo della paura è caduto e questa onda travolgerà il governo ed i suoi tentacoli repressivi”. Tra gli avvocati firmatari Giti Pourfazel, difensora dei diritti umani che ha subito il carcere nel 2019 e fino al 2021, in seguito alla lettera aperta per chiedere le dimissioni della guida spirituale iraniana Khaminei.

Le manifestazioni nel frattempo continuano e con la partecipazione di migliaia di persone. A Karaj si è tenuta la commemorazione del quarantesimo giorno dall’assassinio di Hadis Najafi. Una folla di persone ha attraversato le strade della città (Vedi il video) al grido “Morte al dittatore”.

Sud Sudan

8 milioni di persone sono a rischio fame. Sono i due terzi della popolazione del giovane Stato africano, nato nel 2011, dopo un referendum per l’autodeterminazione, ma dilaniato da guerre tra fazioni. Tre organismi dell’ONU (FAO, UNICEF e PAM) hanno pubblicato un rapporto comune, in seguito alle alluvioni che hanno colpito la gran parte del Sud Sudan. “Alluvioni nelle stagioni autunno-inverno e siccità in primavera-estate sono gli effetti dei cambiamenti climatici che hanno messo in pericolo l’equilibro alimentare della popolazione. Distrutti i raccolti e decimati gli animali, la maggior parte della popolazione non avrà nulla da consumare nella prossima fase di siccità”. Alle dure condizioni ambientali si aggiungono gli scontri armati tra fazioni e la corruzione dilagante tra politici e militari al potere.  

Dubai

Il mistero che avvolge il caso della principessa Latifa sbarca nei tribunali tedeschi. La sua amica finlandese, che l’aveva aiutata nel fallito tentativo di fuga, Tiina Jauhiaien, ha sporto denuncia alla Procura di Berlino contro l’emiro di Dubai, Mohammed Bin Rashid Al-Maktoum, per maltrattamenti e torture in carcere, dopo il suo arresto nel 2018. Tra gli accusati c’è anche l’attuale capo dell’Interpol, l’emiratino Ahmed Nasser Raissi. Nella denuncia, Tiina ha accusato la polizia degli Emirati di averla maltrattata, fisicamente e psicologicamente, con minacce di ucciderla. Prima del rilascio sarebbe stata costretta a firmare una confessione in lingua araba, che lei non conosce. Non ha mai avuto un avvocato difensore al suo fianco.

La principessa Latifa aveva fatto recapitare all’estero, nel 2020, un video-denuncia nel quale affermava di essere prigioniera in un palazzo della famiglia regnante, in completo isolamento. Dopo un intervento del segretario generale dell’ONU, la principessa è apparsa in un ristorante di Dubai con un’altra donna e poi recentemente ha postato su un social sue fotografie in vacanza in una zona montagnosa, sempre con la presenza di un’altra donna.

La Germania applica la giurisdizione universale, ammettendo denunce di vittime di soprusi, di crimini di guerra o contro l’umanità avvenuti fuori dal suolo tedesco.

Mondo

Sono passati otto mesi e 10 giorni di guerra russa in Ucraina.

Domani, sabato 5 novembre si terrà a Roma una manifestazione nazionale contro la guerra, per la Pace e il disarmo.

Appelli:

Anbamed chiama la vostra sensibilità per salvare la 20enne sudanese, Amal, dalla lapidazione. Vi chiediamo di scrivere una lettera all’ambasciata sudanese a Roma:  https://www.anbamed.it/2022/10/25/appellp-salvate-amal-dalla-lapidazione/

Alaa Abdel Fattah ha iniziato lo sciopero della fame il 2 aprile, nel carcere egiziano di Wadi Natroun. Da domenica 6 inizierà anche lo sciopero della sete. Sono passati 217 giorni e il regime di Al-Sissi è sordo agli appelli e nelle cancellerie internazionali prevale l’insensibilità.

In Italia, dal 28 maggio, è in corso un digiuno solidale a staffetta per chiedere la sua liberazione.

Oggi venerdì 4 novembre digiunano, in solidarietà con Alaa, Grazia Parolari e Andrea Firrincieli.

Appello della redazione di Anbamed ai lettori ed ascoltatori di aderire alla staffetta solidale di sciopero della fame per un giorno. Urge una vostra adesione.

Per maggiori info: http://www.invisiblearabs.com

Sostenete Anbamed

Il prossimo 29 novembre è il secondo anniversario della costituzione di Anbamed, aps per la multiculturalità.

Questa maratona dell’informazione quotidiana sul Grande Vicino Oriente continua “puntuale, completa e senza interruzioni”, come l’ha definita un collega. Agli abbonati del 2022 andranno due quadri donati da Silvia Lotti e Giuseppe Di Giacinto.

Il rapporto delle donazioni dal 1° al 31 ottobre 2022 ci dice che sono state raccolte 730 € (+ 165 € rispetto al mese precedente).

Grazie per la sensibilità e l’impegno a coloro che hanno risposto al nostro appello.

Questa rassegna sopravvive grazie ai contributi dei suoi lettori e ascoltatori.

Ecco i dati per il versamento:

Associazione Anbamed, aps per la Multiculturalità

Iban: IT33U0891382490000000500793

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