Qui di seguito pubblichiamo il comunicato dell’associazione Fonti di Pace sui drammatici eventi di questi giorni subiti dalla popolazione curda nel nord della Siria in seguito ai bombardamenti turchi su Kobane ed altri centri vicini. Solidarietà politica e mobilitazione per la condanna dell’aggresione compiuta da Erdogan, ma soprattutto invito a contribuire ad alleviare le difficili condizioni di vita degli starti più vulnerabili della società curdo-siriana.

Il progetto di Fonti di Pace è quello di continuare nell’opera di sostentamento dell’orfanotrofio della città di Kobane, simbolo della resistenza contro i jihadisti amici di Erdogan. In fondo trovate l’Iban per i contributi e le indicazione per la protesta indirizzata all’ambasciata turca a Roma:


BIDEN E STOLTENBERG DA 10 MESI FANNO LA GUERRA CONTRO LA RUSSIA, MA TROVANO L’ACCORDO CON PUTIN PER ACCONTENTARE IL MACELLAIO TURCO

Non potrà sfuggire a nessuno il silenzio di Putin, Biden, Stoltenberg, Borrell, Ursula von der Leyen ecc., più di quasi tutti i governi europei nonché dei grandi media sui brutali bombardamenti della Turchia iniziati sabato notte, e tuttora in corso, su Kobane e su tutto il nord-est della Siria, e, sull’Iraq settentrionale, contro il popolo yazida.

Con l’attentato terroristico a Istanbul, una pessima messa in scena che il regime turco ha tentato disperatamente di addossare al PKK e alle YPG curde siriane,  Erdogan ha comunicato ufficialmente ai grandi del G 20 che egli dava inizio alla sua campagna elettorale, con o senza il loro benestare USA ecc. ecc.

Attacchi di massa in corso, 6.500 le incursioni che colpiscono case civili, scuole, l’ospedale di Kobane, campi profughi di curdi scappati da Afrin quando fu occupata dall’esercito turco e da bande jihadiste, tutti suoi amici oggi come allora nel 2018.

La scelta di Kobane non è casuale: a Kobane fu fermata la grande avanzata dell’ISIS, ricordo che il suo assedio durò 120 giorni e si concluse con la sua ritirata a fine febbraio 2015. Duemila combattenti curdi contro un’enormità di dodicimila jihadisti vinsero contro le forze nemiche in campo. Kobane, sin da allora schiacciata sul confine turco, continua a essere territorio femminista e ambientalista.

Riporto qui parte del comunicato delle donne curde: “Obiettivo turco e jihadista è porre fine alla lotta per la libertà e per l’autodeterminazione praticata in Rojava, è distruggere l’identità curda, la sua cultura, le sue libere donne. Parimenti l’attacco turco è contro tutte le persone a fianco del movimento curdo, contro le donne iraniane che da due mesi lottano contro il regime degli ayatollah, che vuole distruggere sia le conquiste femministe in corso in Iran che la solidarietà interna e internazionale tra donne, che vuole annullare lo slogan “Jin Jiyan Azadi” (Donna Vita Libertà), gridato ormai in tutto il mondo dalle donne”.
“Non dimentichiamo, in ultimo, che quei bombardamenti turchi sono di un Paese NATO con armi europee e col tacito sostegno degli Stati Uniti.”

Ai nostri amici chiediamo di farsi promotori di mozioni di condanna della Turchia in ogni sito e istituzione (Consigli di zona, comunali, regionali), così come nelle scuole, nei consigli di fabbrica, nei sindacati,  nelle sezioni dell’ANPI, nei partiti democratici, ma anche come semplici cittadini.

DOBBIAMO COPRIRE L’AMBASCIATA TURCA IN ITALIA DI PROTESTE. ERDOGAN HA OTTENUTO IL SILENZIO ASSENSO DI PUTIN- BIDEN -STOLTENBER- VON DER LEYEN E SOCI, MA NON AVRA’ IL NOSTRO SILENZIO.

Ecco la sede dell’ambasciata turca a Roma: Ambasciata della Repubblica di Turchia, via Palestro 38, 00185 Roma, sua email ambasciata-roma@mfa.gov.tr

Fonti di Pace contribuì al sostentamento dell’orfanotrofio di Kobane, oggi vogliamo aiutare la sua popolazione costretta a fuggire dai bombardamenti. Non lasciamo solo il popolo di Kobane e del Rojava, stiamo accanto solidali al popolo curdo.

IBAN : IT45 N010 3001 6560 000 2624 683

Monte dei Paschi di Siena, agenzia 37

Per maggiori informazioni: https://www.fontidipace.it/progetti/orfanotrofio-kobane.php

1 commento

  1. È uno scandalo enorme il silenzio su quel che accade a Kobane e che il mondo civile si volti dall’alta parte di fronte al progetto criminale di Erdogan di sterminare i Curdi e, con loro il loro federalismo democratico, unica struttura mondiale contro il patriarcato.

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