Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)

20 gennaio 2023.

Rassegna anno IV/n. 019

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I titoli:

Palestina Occupata: Altri due palestinesi uccisi a Jenin. L’occupazione militare ha ordinato la demolizione di una scuola a Masafer Yatta.

Siria: Nuovo attacco con droni a Qamishli, nel nord est amministrato dai curdi.

Egitto: Sciopero generale degli avvocati in solidarietà con colleghi condannati ingiustamente.

Libano: Il Parlamento fallisce nell’elezione del presidente.

Algeria: Condannato in contumacia per corruzione l’ex ministro del petrolio.

Afghanistan: La neve e il freddo causano morte e fame. A Ghowr, la temperatura ha registrato – 33 gradi.

Migranti: Nel 2022, sono morti o dispersi 2500 migranti che tentavano di raggiungere il territorio spagnolo dal Marocco e dall’Algeria.

Le notizie

Palestina Occupata

È stato dichiarato il lutto cittadino a Jenin per l’assassinio di due palestinesi, Adham Jbareen (28 anni) e Jawad Buwaqna (59 anni), uccisi durante il rastrellamento di ieri giovedì da parte dei soldati israeliani. Le truppe israeliane sono entrate in città con 70 mezzi corazzati e sono state affrontate da combattenti palestinesi per circa tre ore.

I crimini dei militari di Tel Aviv non trovano un freno nella diplomazia internazionale e le dichiarazioni degli osservatori dell’ONU non trovano ascolto. In queste tre settimane del 2023, sono stati uccisi 19 palestinesi, tra i quali 6 minori.

Non ci sono prospettive di una soluzione politica all’orizzonte, perché i governi israeliani rifiutano la soluzione dei due Stati e questo governo di estrema destra va oltre, fino a voler mettere in atto una sostituzione etnica ed un genocidio del popolo palestinese. La direzione del presidente Abbas ha fallito strategicamente, perché aveva consegnato nelle mani di Washington, alleata da sempre di Israele, la soluzione della questione palestinese. L’arrivo alla Casa Bianca di Trump aveva chiuso ogni orizzonte. L’amministrazione Biden non ha cambiato sostanzialmente i termini fondamentali del problema, ma ha alleggerito soltanto le condizioni umanitarie, concedendo aiuti. La questione palestinese non è una questione umanitaria, ma di liberazione nazionale da un’occupazione militare coloniale illegale.     

Le forze di occupazione a Gerusalemme est hanno arrestato 5 minori (Vedi) che, lanciando pietre, avevano tentato di impedire l’ingresso di coloni nella spianata delle moschee. I coloni sono stati scortati a compiere le loro preghiere, canti e danze nel luogo di culto musulmano, che la narrazione sionista chiama il monte del tempio e lo rivendica come luogo esclusivo degli ebrei.  

Nel distretto di Al-Khalil, i militari israeliani hanno ordinato ai palestinesi la demolizione di una scuola a Masafer Yatta. La coordinatrice dell’ONU per gli aiuti umanitari ha chiesto alle autorità militari di rispettare il diritto all’istruzione dei bambini palestinesi, ma non ha trovato ascolto. Entro 10 giorni la scuola sarà demolita. Tutta la popolazione di Masafer Yatta è soggetta ad essere cacciata dalle proprie terre, per dare posto ai progetti coloniali, con il pretesto di dichiarare i terreni una zona militare chiusa.    

Siria

Per l’ottava volta nel 2023, l’aviazione turca ha attaccato un posto di blocco, nella provincia di Hasaka, nei pressi di Qamishli, con un drone.  Un’auto in transito è stata distrutta e sono state viste ambulanze affluire nella zona per trasportare i feriti. Ma non ci sono informazioni ufficiali sulle perdite. Secondo l’Osservatorio siriano tutte le persone portate in ospedale sono civili. Le provocazioni di Ankara nel nord della Siria, oltre ai missili lanciati dai droni, hanno visto l’intensificarsi di attacchi con l’artiglieria sulla linea del fronte tra le zone sotto il controllo delle Forze democratiche siriane a guida curda e quelle occupate dalle truppe turche, dove agiscono i jihadisti e le milizie affiliate alla Turchia.

Egitto

Il sindacato degli avvocati ha dichiarato l’astensione dalle aule giudiziarie da ieri e fino ad una data da destinarsi. Gli organi direttivi a livello nazionale sono stati convocati per oggi “per decidere il da farsi”. La protesta è partita in seguito alla condanna di 6 avvocati di Marsa Matruh, 300 km ad ovest di Alessandria, a 2 anni di reclusione e altri due anni sotto osservazione. La vicenda è nata in seguito ad un diverbio tra un avvocato e alcuni cancellieri del tribunale. La procura di Marsa Matruh, che non era abilitata a seguire il caso, ha invece ordinato l’arresto preventivo di sei avvocati coinvolti ed in meno di un mese ha chiuso le indagini e mandato a processo gli avvocati imputati. Durante il processo sono stati respinti tutti i rilievi dei difensori. Il Tribunale ha rifiutato di ascoltare testimoni di difesa e ha respinto la richiesta di visionare le telecamere del tribunale, “che avrebbero dimostrato che gi avvocati sono stati aggrediti e non aggressori”, come ha affermato il collegio di difesa. Per domenica prossima è stata fissata l’udienza per il ricorso, che avrebbe reso la condanna definitiva. Per evitare questa deriva e per imporre una revisione del processo, il sindacato degli avvocati ha indetto lo sciopero ad oltranza. L’udienza non si potrà tenere e si chiedeerà l’intervento del ministero di giustizia per indicare una sede neutra dove riaprire le indagini e garantire i diritti alla difesa.

Libano

Il Parlamento è fallito per l’undicesima volta ad eleggere un presidente della Repubblica. Il mandato del precedente, Aoun, si era concluso lo scorso 31 ottobre 2022 e finora non è stato possibile raggiungere un accordo su un nome comune. In parlamento non è possibile arrivare ad una maggioranza senza il coinvolgimento della componente sciita. Nella seduta di ieri erano presenti 111 deputati su un totale di 128. 34 schede sono andate al candidato Michel Mouawwad, candidato delle Falangi, delle Forze Libanesi (maroniti) e del partito socialista (druso), 37 schede bianche (Hezbollah ed Amal, sciiti) e altre schede disperse con l’indicazione di nomi non candidati ufficialmente. Per l’elezione servono 86 voti (i due terzi) in prima fase e il 50%+1 nella seconda parte della seduta, con la clausola del numero legale. Ma l’uscita dei deputati sciiti dall’aula fa mancare il numero legale. Il presidente del Libano è eletto, per consuetudine costituzionale, fra i maroniti.

Una crisi politica che aggrava quella economica. La lira è crollata ieri, nel mercato parallelo, a quota 50 mila per un dollaro. Un disastro finanziario che ha reso l’80% della popolazione sotto la soglia di povertà.  

Algeria

Il tribunale di Algeri ha condannato l’ex ministro dell’energia, Chakib Khalil a 20 anni di carcere per corruzione. Khalil ha guidato la politica petrolifera algerina per 10 anni durante la presidenza Boutefliqa. Dal 2013 è inseguito da un mandato di cattura internazionale, per il suo ruolo nello scandalo Sonatrach, dove era accusato di aver intascato tangenti dall’italiana ENI, ma il processo è stato insabbiato e il caso è stato riapertosoltanto dopo la caduta di Boutefliqa.

Nel processo a politici e funzionari del regime, sono stati condannati a pene che vanno da 5 a 10 anni anche l’ex ministro del lavoro, Ammar Ghul, e degli esteri, Mohammed Bijaui, oltre a due ex amministratori delegati della società petrolifera, Sonatrach.

Per ragioni umanitarie invece è stato rilasciato dal carcere l’imprenditore attivista politico, Rachid Nekkaz, in carcere dal 2019. A dicembre aveva scritto una lettera alla famiglia di “aver deciso di abbandonare la politica e di dedicarsi alla cura della sua salute e della famiglia”. Dopo un appello dei familiari al presidente Tabboune è arrivata la grazia. Nekkaz era stato arrestato e processato per un suo impegno sui social nella campagna di boicottaggio delle elezioni presidenziali dopo la caduta di Boutefliqa. La sua pagina social (QUI) ha 1,7 milioni seguaci.    

Afghanistan

In una settimana sono morte 70 persone a causa del freddo intenso che ha colpito il centro del paese. Nella provincia centrale di Ghowr, ad ovest della capitale Kabul, le temperature sono scese a -33°c. Lo ha comunicato il ministero della protezione civile e prevenzione dei disastri, aggiungendo che 70 mila capi di bestiame sono morti e molte comunità montane hanno perso la fonte di lavoro e di cibo. La caduta cospicua della neve ha interrotto molte strade e reso alcuni centri irraggiungibili dai soccorsi.

Migranti

Secondo un’organizzazione umanitaria spagnola, 2500 migranti sono morti o dispersi, durante l’anno 2022, nel tentativo di passare dalle coste africane verso la Spagna. La maggior parte delle vittime è perita nel viaggio verso le isole Canarie. L’altra rotta che ha visto 500 vittime è quella che parte dalle coste occidentali dell’Algeria verso quelle spagnole.

Notizie dal mondo

Sono passati dieci mesi e 26 giorni di guerra russa in Ucraina.

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