Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)
27 gennaio 2023.
Rassegna anno IV/n. 026
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I titoli:
Palestina Occupata: 10 palestinesi assassinati a Jenin. Bombardata nella notte Gaza.
Somalia: Ucciso dagli USA il capo dell’Isis nel Corno d’Africa.
Libano: Caos nella magistratura per la spaccatura tra i giudici dell’inchiesta sulla strage del porto.
Turchia: L’opposizione solleverà l’incostituzionalità della terza candidatura di Erdogan.
Sudan-Etiopia: Incontro tra Ahmed Abi e il generale Burhan a Khartoum per la soluzione pacifica dei contenziosi.
Le notizie
Palestina Occupata
Oggi è il 27 gennaio, giorno della Memoria delle vittime del nazifascismo. È doveroso ricordare le 10 vittime palestinesi del massacrodi Jenin compiuto ieri da Netanyahu e il suo esercito di occupazione.
L’irruzione dei mezzi corazzati delle truppe israeliane a Jenin è una fase avanzata delle politiche di annessione, che questo governo di estrema destra a Tel Aviv sta applicando passo dopo passo.
Nella notte l’aeronautica di Tel Aviv ha compiuto tre raids contro la striscia di Gaza. Non ci sono informazioni sul numero delle vittime. La resistenza palestinese ha risposto con il lancio di razzi verso il territorio israeliano.
Nel mese di gennaio sono stati 30 i palestinesi assassinati dall’esercito di occupazione.
Il governo palestinese dell’ANP ha deciso di bloccare ogni collaborazione con Tel Aviv in materia di sicurezza. Non è la prima volta che questo governo annunci determinazioni simili. Bisognerebbe passare dalle parole ai fatti e non cedere alle pressioni di Washington, che sono tutte a favore dell’aggressore israeliano. Il rappresentante dell’OLP all’ONU ha chiesto una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza sull’invasione israeliana a Jenin e la necessità di protezione per la popolazione palestinese. La risposta del portavoce della delegazione USA non è promettente e parla genericamente di “abbassare la tensione”, senza definire chi è la vittima e chi è il carnefice.
A Jenin si sono svolte i funerali delle 10 vittime, tra le quali una donna di 61 anni, colpita dai cecchini con una pallottola in testa. Decine di migliaia di persone hanno partecipato alla cerimonia funebre dei martiri di una repressione brutale che ricorda la distruzione del campo profughi di Jenin del 2002, per mano del criminale governo Sharon, il macellaio di Sabra e Shatila. Testimoni oculari hanno descritto l’attacco con le armi compiuto contro le ambulanze che trasportavano i feriti, azione annoverata tra i crimini di guerra.
Somalia
Le truppe USA in Corno d’Africa hanno compiuto un’operazione di terra nel nord della Somalia contro Daiesh (Isis). Le dichiarazioni riferiscono che un gruppo delle truppe speciali statunitensi ha effettuato un blitz contro un covo situato in una grotta di montagna, con l’obiettivo di catturare il capo dell’Isis nel Corno d’Africa, Bilal Soudani, responsabile degli attacchi jihadisti in tutta l’Africa sub Sahariana. L’operazione è stata effettuata ieri l’altro e, a causa della reazione dei jihadisti, è finita con l‘uccisone di Soudani, insieme ad altri 10 uomini armati. Il governo di Mogadiscio è stato preavvisato dell’operazione.
Libano
Il Consiglio superiore della Magistratura non è riuscito a svolgere la riunione, convocata ieri, per dirimere la disputa nata all’interno del sistema giudiziario tra il giudice speciale per la strage del porto, Tariq Bitar, e il procuratore giudiziario, Ghassan Oueidat. È mancato il numero legale. I familiari delle vittime hanno visto in questi sviluppi il proseguimento di un tentativo di insabbiare tutta l’inchiesta. Hanno assediato il palazzo di Giustizia nel centro di Beirut, ma la polizia ha impedito il loro tentativo di occuparlo. L’empasse delle indagini è iniziata con il rifiuto dei politici (l’ex premier Diab e suoi ministri e deputati) a comparire per essere interrogati dal giudice Bitar. Per 15 mesi il loro ricorso è rimasto nel cassetto e non è stato mai discusso dal giudice incaricato. Bitar ha deciso qualche giorno fa di proseguire le sue indagini, ma è stato fermato dal procuratore. Una complicazione procedurale che porterà dritto all’insabbiamento dell’inchiesta e la fine dell’indipendenza della magistratura libanese.
Turchia
L’opposizione ha contestato il tentativo di Erdogan di candidarsi per la terza volta alle presidenziali. In un comunicato i sei partiti coalizzati hanno chiesto che la sua terza candidatura sia approvata dal Parlamento, “perché viola la Costituzione”. Erdogan ha accennato che le elezioni saranno anticipate al 14 maggio, invece del 18 giugno. La fine anticipata della legislatura potrebbe essere uno scudo contro eventuali ricorsi dell’opposizione in caso di vittoria del presidente islamista. L’opposizione non ha raggiunto finora nessun accordo per un candidato unico. Un altro punto debole dell’opposizione è il mancato accordo con il partito democratico dei popoli (HDP) il maggior partito rappresentante delle istanze dei curdi della Turchia.
Sudan-Etiopia
Il premier etiopico, Abi Ahmed, ha compiuto una visita a Khartoum, dove si è incontrato con i generali della giunta golpista. Alla conclusione dell’incontro, il generale Burhan ha dichiarato che i due paesi sono concordi nel risolvere tutte le controversie per mezzi pacifici. I principali nodi sono la diga “Rinascita” e il contenzioso sui confini nel triangolo di Qafsha. Questa visita avviene dopo oltre due anni di tensioni diplomatiche tra i due paesi. L’accordo tra il governo di Addis Abeba e il Fronte popolare del Tigray ha tolto dal tavolo le accuse a Khartoum di aiuti ai guerriglieri ribelli e avvia così a soluzione le questioni dei rifugiati.
Notizie dal mondo
Sono passati undici mesi e 3 giorni di guerra russa in Ucraina.
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