Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)
24 febbraio 2023.
Rassegna anno IV/n. 054
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I titoli:
Palestina Occupata: Sciopero e lutto in tutti i territori palestinesi occupati per la strage di Nablus. Razzi da Gaza e bombardamento israeliano sulla striscia. Il mondo guarda “dispiaciuto”.
Tunisia: Il giro di vite della repressione poliziesca tocca giornalisti e attivisti per i diritti umani critici sulla politica di Saied.
Iran: 25 milioni di poveri su 60 milioni di abitanti.
Libano: Un tribunale londinese riconosce la responsabilità civile della società britannica Savaro nell’esplosione del porto di Beirut.
Marocco: L’inflazione viaggia su due cifre. Il carovita tocca principalmente i prodotti alimentari.
Le notizie
Palestina Occupata
Dopo la strage israeliana a Nablus (11 civili assassinati), ieri è stata una giornata di sciopero generale e di lutto in tutti i territori occupati. “I crimini dell’occupazione mirano a cacciare i palestinesi dalle loro terre”, dice la gente di Nablus. Un uso della forza bruta non avrà altro che aumentare la resistenza. Da Gaza sono partiti 6 razzi contro il territorio israeliano che sono caduti nel vuoto, ma hanno causato un bombardamento dei caccia di Tel Aviv.
Il governo Netanyahu ha scaricato la mediazione statunitense che, la scorsa settimana, aveva lavorato per evitare il veto USA su una risoluzione del Consiglio di Sicurezza di condanna della colonizzazione ebraica israeliana nei territori palestinesi occupati, Cisgiordania e Gerusalemme. Washington adesso si dice “dispiaciuta” per la caduta di vittime civili. L’estrema destra israeliana si sente impunita e si comporta, come tutti i colonialisti, con l’uso estremo della forza militare e dichiara che non permetterà mai la nascita di uno Stato palestinese indipendente. L’autorità nazionale palestinese, indebolita per il fatto di essersi fidata delle promesse di Blinken, adesso dice di voler ricorrere di nuovo al Consiglio di Sicurezza, chiedendone una convocazione urgente per deliberare sulla richiesta di protezione della popolazione civile palestinese. Una battaglia diplomatica spuntata che l’Amministrazione Biden ha già iniziato a smantellare, spedendo una delegazione in visita alle capitali arabe, per far pressione ulteriore sul presidente palestinese Abbas. La divisione all’interno del campo palestinese tra massimalisti e arrendisti è il tallone d’Achille dell’azione politica verso la fine dell’occupazione e la creazione dello Stato di Palestina, a fianco di Israele.
Tunisia
Si aggravano le condizioni dei diritti politici e liberta d’espressione in Tunisia. L’ondata di arresti e le citazioni in giudizio hanno toccato ieri gli attivisti e il segretario del sindacato dei giornalisti. L’attivista per i diritti umani Ezzeddine Al-Hoqqi è stato arrestato semplicemente per il fatto di essere il padre di un dirigente del Fronte di Salvezza ricercato dalle forze di sicurezza. Il Fronte di Salvezza è una coalizione politica di opposizione alle misure del presidente Saied, vicina al partito Ennahda.
Anche il segretario del sindacato dei giornalisti, Gialabussi, ha ricevuto una citazione in giudizio per alcune sue dichiarazioni critiche sulla politica repressiva del governo. L’uso della magistratura come una clava per colpire gli oppositori avvicina la situazione tunisina a quella egiziana, dove si finisce in carcere per un post sui social.
Iran
Secondo uno studio economico del professore Farkhad Moumani, dell’Università di ِ Alama (Teheran), 25 milioni di iraniani vivono sotto la soglia di povertà (il totale della popolazione è di 60 milioni). Il dato è stato presentato durante una conferenza dell’ateneo sul bilancio dello Stato. “Ogni volta che viene sbandierata la carta della giustizia sociale, avviene il contrario e il divario tra ricchi e poveri diventa sempre più ampio”. Secondo l’esperto, negli anni dal 2005 al 2015 il numero dei poveri si è quintuplicato e la situazione non si è mai raddrizzata e non solo a causa delle sanzioni dei paesi UE e USA. Moumani punta l’indice contro la corruzione per l’aggravarsi del fenomeno.
Libano
L’alta corte di giustizia britannica ha riconosciuto le responsabilità civili della Savaro Limited, società con sede a Londra, nella duplice esplosione che aveva causato la strage del porto di Beirut, il 4 agosto 2020. La società londinese risulta l’intermediatrice per l’acquisto del nitrato di ammonio, materiale usato come fertilizzante in agricoltura, ma fortemente esplosivo.
In una seconda tappa del procedimento si quantificherà l’importo per il risarcimento delle vittime. (L’Orient Le Jour, quotidiano di Beirut in lingua francese). In Libano, l’inchiesta penale è impantanata a causa del rifiuto dei politici di sottoporsi agli interrogatori del magistrato speciale, nominato per definire le responsabilità penali di coloro che sapevano dello stoccaggio del nitrato di ammonio e non avevano fatto nulla per la sua messa in sicurezza. L’esplosione ha ucciso 220 persone, ferito oltre 7 mila ed ha distrutto migliaia di costruzioni. È stata valutata come la più forte esplosione non nucleare di tutti i tempi.
Marocco
L’inflazione viaggia su due cifre. Secondo L’ente governativo di pianificazione, l’aumento dei prezzi delle derrate alimentari al dettaglio per i consumatori, su base annua, è stato a gennaio del 16,8%. La statistica ufficiale conferma le anticipazioni dei sindacati progressisti, che nei giorni scorsi avevano svolto presidi di protesta in diverse città contro il carovita. Secondo gli analisti sindacali la gravità del fenomeno è insita nella composizione dei rincari, che hanno colpito principalmente i prodotti agricoli, fondamentale alimento per la popolazione. Un primo provvedimento intrapreso dal governo è stato quello di bloccare le esportazioni di prodotti agricoli verso i paesi con i quali non ci sono accordi commerciali, per destinarli al mercato interno.
Notizie dal mondo
Sono passati dodici mesi, un lungo anno di lutti e distruzioni. Il conflitto russo-ucraino non accenna ad avviarsi verso una soluzione negoziale.
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Ad un anno dall’invasione russa in Ucraina, si terranno in tutta Italia e Europa mobilitazioni, oggi 24 febbraio, per chiedere la fine della guerra e negoziati di pace. Vedi i dettagli. Ieri a mezzanotte è partita la marcia della Pace Perugia-Assisi (Qui)
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