Per ascoltare l’audio di oggi, 19 aprile 2024:

Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.

Direttore responsabile Federico Pedrocchi)

Rassegna anno V/n. 108 (1359)

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La Pietà di Gaza del fotoreporter palestinese, Mohammed Salem, ha vinto il premio Foto del 2024

Le notizie

Genocidio a Gaza

Altre stragi quotidiane a Gaza. Nella giornata di ieri l’esercito israeliano ne ha compiute 7, uccidendo 71 civili palestinesi e ferendo altri 106.

Le truppe di terra di Tel Aviv stanno allargando il territorio sotto il proprio controllo nel centro della Striscia, nella zona di divisoria creata per separare il sud dal nord e impedire il ritorno degli sfollati nelle zone dalle quali l’esercito se ne era ritirato.

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Ospedali

Sono state scoperte due fosse comuni nel complesso dell’ospedale Shifà. Sono state riportati alla luce 30 cadaveri, di donne e anziani. Tra i dispersi dello Shifà ci sono almeno 1000 persone che sono da considerare casi di sparizioni forzate. Le due fosse comuni sono state scoperte nelle adiacenze del Pronto Soccorso e del reparto di dialisi. Tra i cadaveri sono stati riconosciuti sia malati ricoverati sia personale medico e sanitario. Alcuni corpi erano ammanettati mani e piedi e uccisi con un colpo alla nuca. La direzione del carcere ha rivolto una formale richiesta alla Corte Penale Internazionale dell’Aja, tramite un’equipe di avvocati, di compiere un’inchiesta penale su questi crimini di guerra e contro l’umanità, avvenuti in una struttura sanitaria e contro ricoverati e personale sanitario.

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Cisgiordania e Gerusalemme est

Scontri nel campo profughi di Nour Shams, vicino a Tulkarem. Ingenti truppe israeliane hanno invaso la città di Tulkarem e stanno compiendo rastrellamenti nel campo. Hanno incontrato una forte resistenza, con lancio di molotov e sparatorie. Un’auto militare israeliana è stata distrutta dall’esplosione di una mina artigianale.

È stato presentato al governo il piano di Bin Gvir per imporre la sovranità israeliana sulla moschea di Al-Aqsa. Secondo la tv Canale 11 di Tel Aviv, il piano prevede la sottrazione della gestione delle moschee al Waqf e assegnarla alla polizia israeliana. Nel nome della sicurezza in quello che viene chiamato nel lessico religioso-politico dei fanatici ebrei israeliani, il Monte del Tempio, la polizia installerà videocamere e costruirà porte di accesso metalliche, per controllare chi entra e chi esce nelle spianate delle moschee, limitando di fatto la libertà di fede per i cittadini musulmani.

La costruzione del Tempio al posto della moschea di Al-Aqsa è l’obiettivo che un partito alleato di governo Netanyahu aspira a realizzare. Il deputato Isaac Pindrus, del partito Ebraismo per la Torah unito, ha affermato ieri che “è in avanzato studio il lavoro per la ricostruzione del Tempio e ci sono due sottosegretari del governo che si stanno dando da fare”. Il deputato ha anche annunciato che il prossimo lunedì, giorno della Pesach ebraica, andrà a sgozzare l’agnello sul Monte del Tempio, cioè sulla spianata delle moschee. La Tv Canale 12 ha sostenuto in un’inchiesta che il governo, lo scorso anno, aveva destinato un bilancio per la ricostruzione del Tempio e tra le spese previste vi era l’acquisto del vitello rosso, dal Texas, da sgozzare e bruciare per purificare il luogo.   

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Iran-Israele

L’agenzia stampa iraniana Irna ha riportato che le batterie della difesa antiaerea sono entrati in funzione per respingere l’attacco di droni. L’agenzia Tasnim (Qui) ha sostenuto che sono state sentite forti esplosioni ad Isfahan. Fonti di Tel Aviv e Washington affermano che Israele ha compiuto la sua risposta all’attacco iraniano di una settimana fa, che era a sua volta in risposta dell’attacco missilistico su Damasco che aveva distrutto il consolato iraniano ed ucciso 7 generali di Teheran. L’ente per l’aviazione iraniano ha chiuso lo spazio aereo; l’aeroporto di Teheran è stato chiuso fino alla mattinata di oggi. Fonti giornalistiche USA parlano di un attacco missilistico israeliano limitato, mentre i portavoce israeliani mantengono il riserbo. Da Teheran, militari hanno riferito alle agenzie stampa che non c’è stato nessun attacco missilistico, ma soltanto droni di piccole dimensioni e che tutte le strutture nucleari del paese sono al sicuro.

Occhio per occhio e il mondo diventa cieco.

Trattative

Situazione di stallo nelle trattative per lo scambio di prigionieri. Gli attacchi del governo Netanyahu e di alcuni suoi ministri contro il Qatar hanno messo in difficoltà il ruolo di mediatore del paese arabo del Golfo. Il ministro degli esteri di Doha ha detto che il suo paese è tuttora impegnato nella mediazione, ma ci sono alcune questioni che vanno chiarite.

La stampa israeliana scrive che il gabinetto ristretto non discute della vicenda da 11 giorni, malgrado la ricezione della risposta che Hamas aveva fornito tramite i mediatori una settimana fa e resa pubblica dal movimento palestinese tre giorni fa. Risposta che la Casa Bianca considera non sufficiente, perché chiede la fine dall’invasione sulla Striscia. Biden e Blinken vogliono che Hamas concordi con i piani di Netanyahu di annientare Hamas, con l’operazione di invasione di terra di Rafah, appena sarà concluso lo scambio di prigionieri di guerra.

Corte Penale Int.

Il governo Netanyahu ha ricevuto informazioni che la Corte Penale Internazionale sta per emettere ordini di cattura nei confronti di politici e militari israeliani. Lo scrivono media israeliani. Secondo questi media, si inquadrerebbero nel tentativo di bloccare un simile passo i contatti che il ministro degli esteri Katz ha intrapreso con Londra e Berlino. Tel Aviv ha chiesto alle diplomazie complici del genocidio a Gaza di bloccare o almeno di ritardare una simile decisione.

ONU

Gli Stati Uniti hanno sbarrato la strada all’ingresso della Palestina come membro a pieno titolo dell’ONU. Il voto al Consiglio di Sicurezza sulla bozza di risoluzione algerina, per la piena adesione della Palestina all’organismo internazionale, si è svolto ieri in tarda serata ora di New York e l’hanno sostenuta Cina, Russia e Francia, tra i paesi membri permanenti, e altri nove paesi hanno votato a favore per un totale di 12, su 15. Si sono astenuti Svizzera e GB. Il veto USA ha bloccato la risoluzione. Biden è complice del genocidio perpetrato da Netanyahu e dai suoi generali.

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Libano

Non ha tregua lo scambio di razzi e missili sulla linea di demarcazione tra Libano e Israele. Raids aerei di Tel Aviv hanno ucciso tre militanti di Hezbollah. Il movimento di resistenza libanese ha risposto con lanci di missili sulle basi militari israeliane di confine. La stampa di Beirut parla dell’uccisione di un tecnico militare israeliano, colpito da un cecchino libanese, mentre stava riparando le antenne di telecomunicazione su una collina sovrastante il territorio libanese.  

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Siria

Proseguono ininterrottamente gli attacchi incrociati della Turchia e dei jihadisti dell’Isis contro le zone dell’autonomia curda nel nord della Siria. Ieri, droni di Ankara hanno colpito a Kobane, distruggendo l’auto che trasportava una dirigente dell’amministrazione civile della città. La donna e due accompagnatori sono rimasti feriti, ma fuori pericolo.

Contemporaneamente le cellule dormienti di Daiesh (Isis) hanno compiuto attacchi mordi e fuggi in diverse realtà rurali delle province di Deir Azzour e Raqqa. In uno di questi attacchi è stata preso di mira un’autocisterna che trasportava carburante, provocando un enorme incendio.

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La Pietà di Gaza

Una foto toccante di una donna palestinese, che tiene il corpo della sua giovanissima nipote in un sudario bianco, ha vinto giovedì 18 aprile il premio Foto dell’anno 2024. La bambina era stata uccisa in un raid israeliano sulla Striscia di Gaza.

Il concorso fotografico è stato indetto dalla World Press Foundation, un’organizzazione senza fine di lucro indipendente, fondata nel 1955, con sede nella capitale olandese, Amsterdam.

La foto, scattata dal fotoreporter palestinese Mohammed Salem, mostra Enas Abu Muammar che culla il corpo di Sally, una bambina di 5 anni, sua nipote, assassinata dall’esercito israeliano, insieme alla madre e alla sorella, dopo che un missile aveva colpito la loro casa a Khan Yunis in ottobre 2023.

L’immagine è stata descritta come la Pietà Gazzawi, per la somiglianza con la statua dell’artista Michelangelo. Salem si trovava all’ospedale Nasser di Khan Yunis il 17 ottobre quando ha visto Enas Abu Muammar (36 anni), piangere e tenere stretto il corpo della bambina, avvolto in un sudario bianco, nell’obitorio dell’ospedale.

Salem, dopo l’annuncio del premio, ha scritto: “Spero che questa immagine raggiunga il mondo intero e sia un motivo per fermare la guerra e mettere fine alla sofferenza che il nostro popolo palestinese sta vivendo”.

Il fotoreporter palestinese ha anche aggiunto: “Dedico questo premio al ricordo dei martiri del giornalismo, che hanno pagato con il loro sangue affinché il loro messaggio di verità potesse raggiungere il mondo intero”.

Uno degli organizzatori ha sottolineato a questo proposito che “L’anno scorso, il bilancio delle vittime a Gaza ha aumentato il numero dei giornalisti uccisi a un livello quasi senza precedenti. Dobbiamo riconoscere l’orrore dei traumi a cui sono stati esposti i giornalisti palestinesi per mostrare al mondo l’impatto catastrofico della guerra contro l’umanità”.

Muhammad Salem è fotografo palestinese di 39 anni che lavora per la Reuters dal 2003. In precedenza aveva vinto un premio al World Press Photo Contest del 2010.

La giuria ha sottolineato che la foto vincitrice 2024, di Mohammed Salem, “registra – con grande considerazione e rispetto e in un modo sia metaforico che realistico – una perdita inimmaginabile”.

Il rappresentante della World Press Photo Foundation ha citato le parole di Salem, non presente alla cerimonia per i noti ed ovvi motivi: “È stato un momento potente e triste ed ho sentito che l’immagine riassume il significato più ampio di ciò che stava accadendo di grave nella Striscia di Gaza”.

Il presidente della Giuria ha espresso la sua convinzione che la foto vincitrice costituisce “un argomento molto forte a favore della pace”.

Le foto vincitrici per il 2024 sono state scelte tra 61.062 foto di 3.851 fotografi provenienti da 130 paesi.

Le fotografie rimarranno esposte alla Nieuwe Kerk nella capitale olandese, Amsterdam, fino al 14 luglio.

Fonte: https://www.worldpressphoto.org/collection/photo-contest/2024/Mohammed-Salem-POY/1

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